venerdì 4 maggio 2018

Grooming: adescamento in rete


Il termine Grooming, con cui si delinea il nuovo reato sanzionato dall’art. 609  deriva dall’inglese to groom “curare”, intendendosi con esso l’atteggiamento di chi induce ad indebolire un minore attraverso tecniche di manipolazione psicologica, realizzando un vero controllo della persona.  
Il reato si consuma realizzando un vero convincimento della vittima alla normalità di quel tipo di rapporto tra minore e adulto. 
L’ adescamento online è in aumento. Complice la disattenzione verso la privacy sui social network. Quasi 1 teenager su 3 dà il numero di cellulare a persone conosciute online.

Come funziona?
Ecco un esempio pratico. Immaginate che un ragazzino navighi su Internet, su siti dedicati ai ragazzi. Nell’appartamento di sopra, in quello di lato o nel palazzo di fronte, a due passi da lui insomma, oppure in un’altra città, un cyber-delinquente esplora il numero IP assegnato per la connessione a Internet e deduce facilmente se al pc in quel momento ci sia un minorenne. Immediatamente lo contatta, attuando una tattica di adescamento che può avvenire nei seguenti quattro passi:
Aggancio: l’adescatore inizia a fare delle piccole e apparentemente innocue domande al minore, al fine di conoscerlo meglio. Il predatore cerca di ottenere in questo modo la fiducia dal bambino.
Fidelizzazione: il pedofilo cerca in tutti i modi che il bambino gli si affezioni, per non perdere il suo contatto, ad esempio con complimenti e promesse di regalo.
Seduzione: dopo essere stato a lungo lusingato, ora il bambino si sentirà in debito e facilmente acconsentirà alle richieste del criminale. Questo è il momento di maggior criticità e pericolo: il pedofilo chiede al minore di denudarsi e di fare atti osceni; il minorenne acconsente innocentemente, pensando che sia solo un gioco, mentre il cyber predatore cattura tutto in immagini e video.
Ricatto: a questo punto, avendo tutte le informazioni che richiedeva, l’adescatore inizierà a ricattare e ad estorcere il minore, chiedendo altri atti osceni per non divulgare le sue foto su Internet.

Cosa possiamo fare per evitare che questo fenomeno si fermi e non aumenti più?
Non condividere mai immagini o informazioni compromettenti con nessuno.
Non cedere mai ai ricatti di nessuno. Indugiare aumenta solo la posizione di forza del delinquente.
Chiedere subito aiuto ai familiari ed alle autorità.
Tenere in conto che l’intimità e la propria privacy non sono negoziabili. Il rispetto per il nostro corpo comincia proprio da noi stessi.
Prevedere sempre delle azioni preventive.

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